Recensione del libro "Gangsters dell'aria"
È disponibile qui la versione originale in inglese.
Nella mia lunga esperienza presso l'IBCC Digital Archive, ho spesso osservato una notevole differenza nel modo in cui gli utenti tendono ad approcciarsi alle fonti primarie sulla guerra dei bombardamenti in Europa.
Le persone che hanno a che fare con uno specifico membro del Bomber Command spesso partono da un nome e poi esplorano tutti i possibili indizi sui luoghi in cui era di stanza, sugli aerei pilotati o sottoposti a manutenzione, sulle operazioni degne di nota ecc. Al contrario, le persone provenienti da luoghi che sono stati colpiti dai bombardamenti aerei di solito partono da un evento: la loro preoccupazione principale è stabilire chi era coinvolto, chi ha dato l'ordine e la giustificazione militare di un'azione che spesso ha causato la morte di un parente innocente, la distruzione gratuita o una qualsiasi combinazione di questi elementi.Quest'ultimo è solitamente frustrato. Nessuna risposta è più insoddisfacente che sentire che un gruppo di persone, un'auto, un autobus, un carretto, un treno locale, un tram, appena visti dai piloti, diventavano un mero bersaglio di opportunità. La rivelazione è normalmente accolta con delusione e disagio: niente è più difficile della combinazione di mancanza di un chiaro agente (la morte viene da un autore sconosciuto e talvolta invisibile) e mancanza di uno scopo discernibile, specialmente quando sembra essere del tutto insensato e quindi completamente impensabile.
Sebastiano Parisi si propone di porre rimedio a questa anomalia nel suo recente libro Gangsters dell'aria: Storie di piloti da caccia americani su Milano e Torino 1944-1945. Significativamente, il libro fa parte di una serie dal titolo appropriato Chi mi ha bombardato?
I focus della ricerca sono quattro incidenti: il bombardamento di Piazzale Loreto a Milano, il mitragliamento di un tram a Orbassano, gli attacchi a un treno a Bollate e a un autobus a Badile, con un bilancio complessivo di oltre 250 vittime civili.
Parisi descrive il contesto in cui si sono verificati questi eventi e fa rivivere il lato umano dell'evento setacciando abilmente una serie di fonti primarie provenienti dal fronte alleato. Fornisce informazioni di base non solo sulle unità che hanno eseguito queste operazioni, ma ricostruisce anche le biografie dei piloti. Questo è ciò che distingue il libro dal mainstream della storia militare: ciò che emerge è un arazzo di esperienze catturate come ritratti formali, istantanee rilassate, foto di mogli e fidanzate, documenti su tappe della vita, animali domestici, case e simili. Mentre delinea i profili di uomini appartenenti a quella che è informalmente nota come "la grande generazione", l'autore presta grande attenzione a evitare qualsiasi tipo di giudizio morale: integrate da un'interpretazione minima, le fonti possono parlare da sole. Questa scelta è intensamente avvincente. Il personale non è costituito da bruti che abitano un universo etico diverso, ma da esseri umani del tutto ordinari, risucchiati nella logica brutale di una guerra totale e implacabile.
Il libro si legge bene, è ben documentato e piacerà sia agli appassionati della Seconda Guerra Mondiale che agli appassionati di storia locale.
Prof. Alessandro Pesaro (Lincoln University UK)